La pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicato questa sfida sanitaria poiché le persone con diabete di tipo 2 sono maggiormente esposte a complicazioni gravi, ospedalizzazioni nei reparti di terapia intensiva, tempi di degenza più lunghi e un tasso di mortalità maggiore a causa del COVID-19.2
Data la profondità e la complessità del problema, l’intento delle strutture sanitarie di avere un impatto positivo sulla prevenzione e la gestione del diabete, oltre che sulla diminuzione dei costi sanitari correlati e sull’impiego di risorse cliniche, deve basarsi su un approccio evidence-based mirato che coinvolga direttamente i pazienti.
È dimostrato che la collaborazione con i pazienti nell’ambito della cura può migliorare gli outcome sanitari, l’efficacia della pratica e la soddisfazione di pazienti e operatori.3 Al giorno d’oggi, i pazienti sono utilizzatori della sanità sempre più informati, pertanto creare un rapporto di fiducia tra operatori e pazienti e permettere a questi ultimi di assumere un ruolo più attivo costituisce la naturale evoluzione del loro percorso in ambito sanitario.
Secondo la Federazione Internazionale del Diabete (IDF) Diabetes Atlas, 463 milioni di adulti hanno il diabete e il 10% delle spese sanitarie globali riguarda il diabete (760 miliardi di dollari USA).
Fattori di rischio del diabete
Per gli adulti statunitensi con più di 18 anni con diagnosi di diabete4:
- 89% sovrappeso
- 68% pressione sanguigna alta
- 43% colesterolo alto
- 38% inattività fisica
- 15% fumatori attivi
La creazione di un rapporto di fiducia con i pazienti si traduce in cure e risultati ottimizzati
Poiché una migliore gestione del diabete e un controllo glicemico accurato possono ridurre anche i rischi di complicanze gravi (tra cui malattie cardiovascolari, cecità, insufficienza renale, amputazione di un arto inferiore e ictus) e i relativi costi associati, il miglioramento della cura del diabete presenta vantaggi di vasta portata sia per i pazienti sia per le strutture sanitarie.
L'American College of Physicians’ Patient Partnership in Healthcare Committee ha sviluppato dei principi che collocano i pazienti al centro della cura, riconoscendo l’importanza della collaborazione tra il team curante e il paziente al fine di migliorare l’assistenza e ridurre i danni. “Alla base vi è il concetto che pazienti e famiglie devono essere trattati con dignità e rispetto, che devono essere collaboratori attivi in tutti gli aspetti della cura, che devono contribuire allo sviluppo e al miglioramento dei sistemi sanitari e partecipare all’educazione degli operatori.”5
Comunicazione rispettosa, comprensione e supporto sono elementi essenziali per una cura efficace del diabete. Le organizzazioni sanitarie che promuovono la collaborazione, la formazione e la partecipazione sono in grado di stabilire rapporti più coerenti, autentici e personalizzati che:
- Favoriscono la fiducia
- Incoraggiano un allineamento tra i pazienti e i team di cura
- Consentono ai pazienti di prendere decisioni evidence-based condivise
Quando i pazienti sanno di non essere soli nel loro percorso di cura, sono maggiormente incentivati a seguire le terapie e ad apportare cambiamenti duraturi al proprio stile di vita che migliorano gli outcome. Una maggiore disciplina da parte dei pazienti riduce il rischio di complicanze più gravi e il conseguente spreco di risorse sanitarie.
Gli adulti colpiti da insicurezza alimentare sono esposti a un rischio elevato di mancata diagnosi del diabete. I dati dell’English Longitudinal Study of Aging suggeriscono che dare la priorità ai soggetti provenienti dai gruppi socioeconomici meno abbienti può favorire la diagnosi precoce del diabete negli anziani.
Nell’America del sud, il Brasile ha:
- Le spese mediche annuali più alte per persona con diabete (USD 3.117)
- Il maggior numero di adulti con diabete (16,8 milioni)
- Circa 95.800 bambini e adolescenti sotto i 20 anni con diabete di tipo 1
Identificare i fattori sociali determinanti e le barriere al cambiamento
Spesso i pazienti sono consapevoli di dover mangiare in modo più sano e perdere peso, ma cambiare le proprie abitudini non è facile, particolarmente quelle che richiedono modifiche sotanziali del proprio stile di vita. Tuttavia, poiché l’obesità è uno dei principali fattori di rischio per il diabete, superare questi ostacoli e motivare bambini e adulti a controllare il proprio peso ricopre un’importanza cruciale. Un’analisi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo (OCSE) mostra cheogni dollaro speso nella prevenzione dell’obesità genera un ritorno economico sei volte maggiore.6
È importante riconoscere gli aspetti caratteristici di ciascun paziente che influenzano tali fattori e la possibilità di cambiare. I livelli di istruzione, la disponibilità economica, il background culturale, i trasporti, l’accesso ad alloggi abbordabili e un’alimentazione sana hanno un impatto diretto sulla salute del paziente e sulle spese sanitarie.
Secondo la International Diabetes Federation, il peso della gestione del diabete “ricade maggiormente sui paesi a reddito basso e medio e ha un impatto sproporzionato sui gruppi di individui più poveri, svantaggiati e vulnerabili, inclusi i popoli indigeni e le comunità di minoranze nei paesi ad alto reddito."7
Per supportare meglio queste persone, i sistemi sanitari devono diventare più creativi per consentire loro di superare gli ostacoli che si trovano ad affrontare. Ad esempio, se i pazienti a basso reddito o più anziani non dispongono di mezzi di trasporto, alcuni sistemi sanitari hanno avviato una collaborazione con servizi di car sharing e i sistemi di trasporto pubblico per garantire loro la possibilità di recarsi alle visite. Se l’accesso ad alimenti sani è un problema, un’agenzia può essere in grado di mettere in contatto i pazienti con i programmi di assistenza alimentare. I pazienti che hanno difficoltà a pagare il ticket possono aver diritto a programmi di assistenza specifici.