Finanza e GestioneESG15 luglio, 2025

Il regolamento CBAM, guida alla conformità nell’UE

CBAM quali sono le principali caratteristiche, quando entrerà in vigore e come gestirlo.

Il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM) dell'UE rappresenta l'evoluzione più recente dei meccanismi globali di carbon pricing, basati sul principio “polluter pays principle”. Con il CBAM, le aziende non possono eludere i costi importando dall'estero prodotti a basso costo ma ad alto impatto ambientale. Il regolamento CBAM fa ricadere i costi del carbonio direttamente sulle spalle dell'azienda acquirente, indipendentemente dalla provenienza dei prodotti. 
 
I meccanismi di carbon pricing, come il CBAM, presentano molte sfide, dalla gestione dei dati e dal calcolo delle emissioni ai complessi requisiti di reporting. Tra queste, fondamentale sarà valutare il rapporto costi-benefici dell'approvvigionamento nazionale rispetto a quello estero, il che potrebbe comportare un ripensamento dei collegamenti critici della supply chain. 

Per capire cosa significherà questa novità per la tua azienda, esaminiamo la normativa CBAM ed esploriamo il suo impatto sui processi financial.  

  • Come il carbon pricing sta ridefinendo le importazioni e la produzione 
  • Che cos’è il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM)  
  • Come funziona il CBAM?
  • 5 passaggi fondamentali per prepararsi all’applicazione del CBAM 
  • Gestire il CBAM: un approccio CPM 

Come il carbon pricing sta ridefinendo le importazioni e la produzione 

I meccanismi di carbon pricing stanno avendo una rilevanza sempre più importante. Al 1° aprile 2024, sono 75 gli strumenti di determinazione del prezzo del carbonio in vigore a livello globale e, secondo la Banca mondiale, nel 2023 i ricavi derivanti dal prezzo del carbonio hanno raggiunto il livello record di 104 miliardi di dollari.  

Che cos'è il carbon pricing? 

In termini semplici, il carbon pricing assegna un valore alle emissioni di carbonio per rendere più costoso il funzionamento delle aziende che utilizzano pratiche inquinanti. L'obiettivo finale è quello di ridurre le emissioni di gas serra disincentivando le aziende che utilizzano pratiche commerciali “inquinanti” e rendendo più attraenti le alternative a basse emissioni di carbonio. 

Che cos'è il principio “polluter pays principle”? 

Il principio “polluter pays principle” significa che chi inquina paga. In pratica, chi inquina dovrebbe sostenere i costi per prevenirlo, mitigarne gli effetti o porvi rimedio. Il carbon pricing rende gli chi inquina finanziariamente responsabile dei costi dei prodotti ad alta emissione che produce o utilizza, non la società nel suo complesso.  

Tipologia di carbon pricing

Il carbon pricing può essere esplicito o implicito. La tariffa esplicita del carbonio attribuisce un prezzo diretto alle emissioni di carbonio, mentre quella implicita incoraggia la riduzione senza un prezzo diretto. 
 
Le forme esplicite di carbon pricing sono: 

  • Le tasse sul carbonio, che applicano un'imposta per tonnellata di emissioni. Incentivano a ridurre l'inquinamento rendendo più costoso inquinare. 
  • Sistema cap-and-trade, o Emissions Trading System (ETS), che fissa un limite alle emissioni. Ciò consente alle entity di acquistare o vendere permessi in base alle loro emissioni. 
  • Carbon border adjustment mechanisms (CBAM), prezzo del carbonio sui beni importati.

Che cos’è il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM)  

Il CBAM è uno strumento politico globale che impone un prezzo al carbonio sui beni importati al di fuori dell'UE in base al carbonio che emettono durante la produzione. In sostanza, il regolamento CBAM è una tariffa applicata sui beni per garantire che i prodotti dell'UE non siano messi in difficoltà da prodotti più economici e ad alte emissioni provenienti dall'estero.  

Il CBAM ha diversi obiettivi:

  1. Incoraggiare pratiche di produzione più pulite nei paesi non appartenenti all'UE
  2. Allineare gli standard di emissione laddove esistono differenze
  3. Prevenire la “rilocalizzazione delle emissioni di carbonio” garantendo che le merci importate siano soggette allo stesso carbon pricing delle merci prodotte nell'UE.

In che modo il CBAM e l’Emissions Trading System dell'UE si intersecano? 

Il CBAM è pensato per integrare e rafforzare l’Emissions Trading System (EU ETS), il sistema cap-and-trade dell'UE che regola le emissioni di carbonio delle aziende europee. Nell'ambito dell’Emissions Trading System dell'UE, le aziende acquisiscono quote di emissione attraverso sovvenzioni o acquisti. Le quote acquistate da un'azienda determinano la quantità di gas regolamentati che può emettere.

Il CBAM utilizza un approccio simile, ma applica la sua tassa sul carbonio alle importazioni provenienti da paesi extra UE che entrano nell'UE, mentre l'EU ETS si applica alle merci intracomunitarie.  
In sintesi, il CBAM riguarda le importazioni, mentre l'EU ETS opera a livello interno.

Che cos'è la “carbon leakage”?

La “carbon leakage”, letteralmente dispersione del carbonio, si verifica quando le aziende spostano la produzione e le emissioni da una regione con normative rigorose in materia di carbonio a un luogo con regole più permissive. Il regolamento CBAM previene la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio disincentivando le aziende dall'importare prodotti economici e ad alte emissioni dall'estero.

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Come funziona il CBAM?

Coloro che importano devono segnalare le emissioni di gas serra associate ai beni ad alta intensità di carbonio che introducono nell'UE. Le emissioni saranno soggette a un “carbon cost”, contribuendo a livellare il costo dei beni prodotti nell'UE che sono già soggetti ai costi del carbonio nell'ambito dell’ETS.

Settori interessati dal CBAM 

Numerosi settori sono interessati dall’applicazione del CBAM che si applicherà inizialmente ai prodotti ad alto rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio, tra cui acciaio, alluminio, cemento, elettricità, fertilizzanti e idrogeno. 

Quando sarà pienamente applicato il CBAM? 

La fase di transizione per il CBAM è stata avviata nel 2023. Inizialmente, la piena applicazione era prevista per gennaio 2026, tuttavia la proposta di semplificazione normativa EU Omnibus Regulatory potrebbe posticipare la data di inizio al 2027

Quali sono i requisiti della fase transitoria del CBAM?

Nell'attuale fase transitoria del CBAM, valida fino al 31 dicembre 2025, chi importa non sono ancora tenuto a pagare un prezzo del carbonio, ma deve:

1. Presentare relazioni trimestrali sul CBAM

Gli importatori devono presentare una relazione trimestrale sulle emissioni dirette e indirette di gas serra (GHG) derivanti dalle loro importazioni. Queste includono dettagli su:

  • Il dichiarante e il suo ruolo nel processo di importazione 
  • Il paese di origine e lo stabilimento di produzione delle merci importate  
  • Il tipo e la quantità delle merci importate  
  • Le informazioni sulle emissioni di GHG e l'eventuale prezzo del carbonio pagato nel paese di origine 
  • I dati tecnici del prodotto che potrebbero influire sulle emissioni 
2. Registrarsi nel registro transitorio CBAM
A partire dal 1° gennaio 2025, gli importatori dovranno registrarsi nel registro transitorio CBAM per ottenere indicazioni su come redigere e presentare la loro relazione CBAM, comunicare con la commissione, le autorità doganali e gli operatori commerciali.

Quali sono i requisiti della fase definitiva del CBAM?

Quando il CBAM sarà pienamente applicato, gli importatori saranno tenuti a:

Cosa sono i certificati CBAM?  

Gli importatori devono acquistare certificati CBAM per coprire le emissioni di carbonio generate dalla produzione dei beni importati. Per acquistare i certificati CBAM, gli importatori devono: 

  • Riferire le emissioni associate ai beni importati  
  • Far verificare le emissioni da un ente terzo indipendente 
  • Acquistare certificati CBAM in base alle emissioni verificate  

Un certificato CBAM equivale a una tonnellata di CO2 emessa nella produzione delle merci importate. Il prezzo dei certificati CBAM rispecchia il prezzo dell'EU ETS, quindi, alla fine, le merci importate hanno costi di carbonio pari a quelli delle merci prodotte internamente. I certificati CBAM saranno ceduti annualmente.  

Ricorda: i certificati CBAM sono progettati per riflettere il sistema di carbon pricing dell'UE, l'EU ETS. L'EU ETS fissa un limite e consente alle aziende di acquistare permessi/quote in base alle loro emissioni, mentre i certificati CBAM riflettono i prezzi dell'EU ETS; quindi, i beni stranieri devono sostenere costi di carbonio equivalenti.

In che modo la proposta EU Omnibus influisce sul CBAM?

La prima proposta Omnibus ha introdotto una serie di modifiche al regolamento CBAM, con l'obiettivo di rendere più gestibile la conformità per le imprese, in particolare per i piccoli importatori. La proposta semplificherebbe la conformità al CBAM per molti importatori attraverso: 

  • L'eliminazione degli obblighi di reporting CBAM per i piccoli importatori che importano meno di 50 tonnellate di merci all'anno, ad eccezione dell'elettricità e dell'idrogeno 
  • La semplificazione del reporting e del calcolo delle emissioni  
  • Il rinvio a febbraio 2027 dell'obbligo di acquisto dei certificati a copertura delle merci CBAM importate nel 2026 
  • La possibilità per i dichiaranti autorizzati di delegare le dichiarazioni CBAM a terzi, quali consulenti o esperti ambientali 
  • Revisione della “regola dell'80%” per la gestione dei certificati CBAM, sostituita da una “regola del 50%”, in base alla quale gli importatori dovrebbero detenere certificati solo per il 50% delle loro emissioni di carbonio 

Queste modifiche sono ancora in sospeso e non sono attualmente applicate, il che significa che le aziende dovrebbero continuare a prepararsi al CBAM come se la piena conformità fosse imminente.

Lo stato dell'adozione globale del CBAM

È probabile che altri paesi adotteranno il regolamento CBAM nel tempo, con il CBAM dell'UE che fungerà da punto di riferimento per meccanismi simili in tutto il mondo. Il Regno Unito è il primo paese al di fuori dell'UE ad aver implementato il CBAM ed è sulla buona strada per formalizzare questo strumento politico globale.

In che modo il CBAM del Regno Unito differisce dal CBAM dell'UE?
Il CBAM del Regno Unito è molto simile a quello dell'UE. Le differenze principali? Il CBAM del Regno Unito è basato sulle imposte, mentre quello dell'UE è basato sul mercato, e il CBAM del Regno Unito consente anche adeguamenti basati sul prezzo del carbonio del paese esportatore. 

Il CBAM del Regno Unito non avrà una fase di transizione e sarà introdotto completamente il 1° gennaio 2027.  

Una panoramica completa dei dettagli specifici del CBAM del Regno Unito è disponibile su Gov.UK.

5 passaggi fondamentali per prepararsi all’applicazione del CBAM 

Oltre a registrarsi come dichiaranti CBAM, gli importatori dovranno stabilire processi solidi per determinare i certificati CBAM che dovranno acquistare e produrre le loro dichiarazioni CBAM. Per farlo, dovranno:

  1. Chiarire la classificazione dei prodotti: determinare quali prodotti rientrano nell'ambito di applicazione del CBAM. A tal fine, occorre identificare i codici della Combined Nomenclature (NC) elencati nel regolamento CBAM. Il CBAM si applica solo alle merci prodotte al di fuori dell'UE, comprese quelle che hanno subito una trasformazione sostanziale all'estero. 
  2. Creare consapevolezza interna: molti team di acquisto e finanziari non hanno familiarità con le regole CBAM, il che aumenta il rischio di errori e ritardi nella preparazione. È essenziale formare i team responsabili degli acquisti, della catena di approvvigionamento e della conformità.  
  3. Implementare la data governance e i workflow: molti dovranno raccogliere e gestire i dati sulle emissioni da un'ampia gamma di fornitori globali e coordinare la rendicontazione tra i team di approvvigionamento, finanziario, sostenibilità e logistica. L’uso di fogli di calcolo non integrati e sistemi informativi scollegati può complicare notevolmente il lavoro dei team responsabili della reportistica CBAM. Introducono ulteriori passaggi nel processo di consolidamento, ma i punti di intervento umano (come copiare e incollare i risultati inviati via e-mail o reinserire manualmente i dati in Excel, ad esempio) espongono immediatamente i dati CBAM al rischio di errori. Stabilire controlli e bilanciamenti nella governance dei dati sarà fondamentale per garantire che i dati sulle emissioni siano accurati e coerenti.   
  4. Preparare i calcoli: gli importatori devono prepararsi a calcolare le emissioni incorporate in linea con i metodi CBAM, applicando i fattori di emissione pertinenti alle merci importate e determinando il numero di certificati da restituire.
  5. Prepararsi alla verifica: oltre a scegliere un soggetto terzo che verifichi le emissioni, sarà fondamentale stabilire una tracciabilità dei controlli per dimostrare come l'importatore soddisfi le metodologie e gli standard di verifica approvati dall'UE. 

Gestire il CBAM: un approccio CPM

Proprio come i dati finanziari, anche i dati sulle emissioni devono essere consolidati per supportare i processi di pianificazione e reporting. Integrando le emissioni nei processi di corporate performance management, è possibile applicare lo stesso rigore alla gestione dei gas serra che si applica alla gestione del flusso di cassa. Ciò include la raccolta dei dati, le dashboard di monitoraggio dei KPI, i roll-up di consolidamento, lo scenario planning, i calcoli predefiniti e molto altro ancora. 

Che si tratti di preparare il report CBAM trimestrale, acquistare certificati o valutare strategie di approvvigionamento, l'utilizzo dello stesso set di strumenti CPM su cui si fa affidamento per altri processi aziendali critici garantisce di avere tutto il necessario per rimanere conformi al regolamento CBAM in evoluzione e ridurre i costi del carbonio.  

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valentina-francesconi
Project Manager - CCH Tagetik

Valentina has more than 6 years of experience in CPM solutions, she has a strong background on financial institutions industries, with a specific focus on Solvency II and IFRS17 implementations.

She is now responsible for the development of the ESG & Sustainability Performance Management for Insurance and corporate industries.

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