Legale13 maggio, 2025

Giulietta Lemmi: ecco l’approccio Wolters Kluwer all’AI

L’intelligenza artificiale non è passeggera, ma una trasformazione strutturale che sta ridefinendo il modo in cui operano professionisti, imprese e istituzioni. In Wolters Kluwer, questa transizione è iniziata da oltre un decennio, con l’integrazione progressiva di componenti AI nelle soluzioni digitali. Ma ciò che rende davvero distintiva la visione dell’azienda è il suo approccio etico e responsabile, centrato sulla persona, sulla qualità dei contenuti e sull’affidabilità dei sistemi. Ecco il punto di vista di Wolters Kluwer Italia raccontato dal suo CEO, Giulietta Lemmi.

giulietta lemmi

L’intelligenza artificiale è oggi al centro del dibattito pubblico e professionale. Qual è il vostro punto di vista su questa trasformazione?

L’artificial intelligence è il tema caldo del momento: tutti ne parlano, tutti ne scrivono, tutti vogliono saperne di più. In Wolters Kluwer sono ormai dieci anni che sviluppiamo soluzioni basate sull’intelligenza artificiale.

Oggi, circa il 60% delle nostre soluzioni digitali, software e expert solution, contiene componenti AI. Siamo partiti da tecnologie come il natural language processing, il machine learning e il deep learning, che si sono progressivamente evolute fino ad arrivare all’intelligenza artificiale generativa, oggi la più nota e discussa.

Qual è l’approccio che Wolters Kluwer ha scelto di adottare sul tema?

In Wolters Kluwer abbiamo scelto di elaborare un’intelligenza artificiale responsabile, che tenga conto dei principi di privacy, trasparenza, etica e correttezza, mettendo sempre al centro la persona.

Le soluzioni che sviluppiamo non hanno l’ambizione di sostituire i professionisti a cui ci rivolgiamo, ma di supportarli nel fare meglio il proprio lavoro. Invitiamo i professionisti a interagire con queste soluzioni, a lasciarsi aiutare e, al contempo, a valorizzare le proprie competenze attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale.

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Qual è oggi il livello di diffusione e accettazione dell’intelligenza artificiale tra i professionisti del settore legale?

In Wolters Kluwer abbiamo un osservatorio privilegiato sul mercato legale e professionale che ci consente un punto di vista diretto. Si tratta della ricerca Future Ready Lawyer, che da molti anni coinvolge quasi mille clienti a livello globale.

L’intelligenza artificiale è diventata una componente centrale di questa ricerca. Abbiamo osservato un cambiamento netto nell’atteggiamento dei professionisti: da una fase iniziale di timore, ritrosia e senso di estraneità, si è passati a un avvicinamento progressivo.

L’edizione 2024 della ricerca ha rilevato che circa il 73% degli intervistati utilizza quotidianamente applicazioni basate sull’AI. Tuttavia, permangono timori legati all’affidabilità delle soluzioni e, più in generale, all’evoluzione futura dell’AI, fino al timore di una possibile sostituzione del ruolo umano.

La Customer Centricity è uno dei valori chiave Wolters Kluwer. In che modo questa si riflette nel concreto?

Il nostro approccio parte sempre dai bisogni del professionista. Per rafforzare il nostro vantaggio competitivo puntiamo su due asset fondamentali. Il primo è la qualità e l’affidabilità delle nostre soluzioni: anche nel campo dell’AI, basare i sistemi su contenuti curati, aggiornati, affidabili e controllati rappresenta un vantaggio concreto.

Il secondo è l’ampiezza della nostra offerta, che spazia dai contenuti alla formazione fino al software. L’intelligenza artificiale può rappresentare un elemento straordinario di integrazione tra queste soluzioni, capace di generare valore per il cliente e, allo stesso tempo, differenziarci dai competitor. One AI, la nostra soluzione, lo dimostra.

Nei mercati in cui operiamo abbiamo una posizione di leadership che ci impone rigore e serietà nel nostro percorso di innovazione. Lo siamo sempre stati, e vogliamo esserlo ancora di più su un tema tanto delicato quanto decisivo come quello dell’intelligenza artificiale.

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