Dalla consulenza alle decisioni strategiche, l’AI può supportare i professionisti con risposte rapide, che però devono essere accurate e certificate. Roberto Morettini spiega perché a fare la differenza è il valore dei contenuti con cui si addestra l’AI
Roberto Morettini: i commercialisti alla prova dell’intelligenza artificiale
Con l’ingresso dell’intelligenza artificiale nei processi quotidiani degli studi professionali e delle aziende, si apre una nuova fase per il mondo della consulenza fiscale. I commercialisti diventano protagonisti di un cambiamento profondo, che non è solo tecnologico ma culturale e operativo. In questa intervista con Roberto Morettini, Direttore Editoriale area Fisco, Lavoro, Azienda, esploriamo come Wolters Kluwer Italia, grazie a One FISCALE AI, stia ridefinendo l’accesso alle informazioni e la qualità del supporto decisionale. Un sistema costruito su basi solide: contenuti redazionali certificati, aggiornamento costante e un metodo rigoroso che pone il professionista – e non la macchina – al centro del processo.
Qual è oggi il ruolo del commercialista e cosa rende il suo lavoro particolarmente complesso?
Il commercialista fondamentalmente ricopre due ruoli, consulente delle imprese di ogni forma o dimensione e consulente delle persone fisiche. Nello svolgere questa attività si confronta con una serie di tematiche sia in ambito fiscale che contabile che anche gestionale e rappresenta il vero e proprio punto di riferimento in qualità di intermediatore nei confronti delle amministrazioni pubbliche. Il commercialista opera all'interno di un quadro estremamente complesso, dovuto sia alla numerosità delle norme che disciplinano le sue attività, sia al fatto che queste norme vengono frequentemente modificate dal legislatore e di conseguenza cambiano anche le interpretazioni che delle norme stesse vengono fornite dagli enti istituzionali. Per questo motivo il commercialista ha bisogno di uno strumento di intelligenza artificiale che consenta di reperire velocemente le informazioni e fare in modo che queste informazioni reperite siano assolutamente autorevoli, precise ed aggiornate. Questo perché il contesto è estremamente complicato, la pressione è molto alta e l'attività di consulenza che egli svolge nei confronti di questi soggetti lo responsabilizza moltissimo perché agisce sulla sfera immediata dei suoi clienti.
Quali sono le esigenze delle figure manageriali nelle imprese?
Nelle imprese operano alcune figure manageriali, specialmente in ambito economico finanziario, come ad esempio possono essere il CFO piuttosto che il tax manager. Queste figure manageriali svolgono una attività sì vero anche operativa, ma hanno anche una funzione strategica all'interno delle aziende, specie quelle di medie e grandi dimensioni. Questo significa che hanno bisogno di uno strumento di intelligenza artificiale che li supporti nelle decisioni, in un contesto in cui il tempo è poco e le responsabilità sono molto elevate. Anche per loro i principali obiettivi sono quelli di automatizzare l'operatività quotidiana e reperire nel modo più veloce possibile informazioni che siano precise, autorevoli e aggiornate.
Come percepiscono i commercialisti l'intelligenza artificiale?
Per quanto riguarda i commercialisti, il sentiment verso l'intelligenza artificiale è misto. Da una parte vi è curiosità e interesse, dall'altra incertezze e anche timori. Intendiamoci, i commercialisti, la maggior parte di essi sono assolutamente aperti verso l'intelligenza artificiale che anzi vedono come un'opportunità per automatizzare i processi legati all'operatività quotidiana. Sia per i commercialisti, sia per chi opera all'interno delle imprese, gli obiettivi principali che ruotano intorno all'intelligenza artificiale sono essenzialmente due. Da una parte l'automatizzazione dei processi lavorativi quotidiani, dall'altra la possibilità di velocizzare il reperimento di informazioni che sono necessarie per fornire un supporto alle decisioni, informazioni che ovviamente dovranno essere sempre precise, autorevoli ed aggiornate. Anche qui, sia per commercialisti che per imprese, gli elementi che sono ritenuti essenziali sono quelli relativi alla tematica della privacy, alla tematica della sicurezza dell'ambiente in cui opera l'intelligenza artificiale, alla tematica della trasparenza e alla certificazione del dato ottenuto.
Come nasce One FISCALE AI e cosa lo rende affidabile?
One FISCALE AI è frutto di un continuo e diretto confronto con il mercato. One Fiscale ha un professional board, una sorta di comitato scientifico che è composto da figure professionali estremamente eterogenee. Andiamo dai commercialisti, alcuni dei quali sono anche espressione diretta del Consiglio Nazionale dell'ordine della categoria a figure manageriali che operano in medio grandi aziende in ambito economico finanziario, ma abbiamo incluso nel professional board anche avvocati tributaristi e dirigenti degli enti istituzionali. Durante i meeting ricorrenti del professional board emergono tutti i trend di contenuto e le necessità tecnologiche. Si può ben affermare che il professional board è un bacino di esperienza che ci guida nello sviluppo di soluzioni utili e pertinenti.
Qual è il principale vantaggio di One FISCALE AI nella pratica quotidiana?
L'elemento veramente migliorativo di One FISCALE AI consiste nella velocizzazione dei tempi di reperimento delle informazioni, informazioni che sono utilissime per i professionisti e per le aziende al fine di fornire un supporto alle decisioni nella loro attività, decisioni che poi hanno un impatto diretto e immediato nei confronti dei propri clienti. Fino a qualche tempo fa i commercialisti per reperire queste informazioni erano costretti a consultare più fonti anche separate fra di loro. Il successivo passo era quello di catalogare i risultati di queste ricerche e il terzo passo era quello di elaborare una risposta da fornire ai propri clienti. Oggi con l'intelligenza artificiale è possibile ottenere in tempi molto rapidi risposte precise, autorevoli e soprattutto costantemente aggiornate e anche chiare e comprensibili. Tutto questo ha un impatto notevole sui tempi legati alle lavorazioni quotidiane che vengono svolte all'interno delle aziende o degli studi professionali perché consente di liberare risorse che possono essere così dedicate ad attività a maggior valore aggiunto. Non è veramente una questione tecnologica, è una questione di vero e proprio impatto sul lavoro quotidiano.
Come è stato sviluppato One FISCALE AI?
Il metodo utilizzato per sviluppare One FISCALE AI è stato quello di alimentare l'intelligenza artificiale con un set di contenuti redazionali, strutturati, ma soprattutto autorevoli e costantemente aggiornati. In sostanza abbiamo addestrato il large language model in modo tale da poter agire su questo set di contenuti appositamente segregati. E abbiamo poi testato e ritestato questo sistema senza utilizzare scorciatoie con l'aiuto del team di redazione interna e anche con l'ausilio di autorevoli esperti esterni. Tutto questo, chiaramente con l'obiettivo di poter sviluppare One FISCALE AI all'interno di un ambiente assolutamente protetto e soprattutto privo di allucinazioni. Ovviamente l'addestramento del large language model non è un'attività che si può considerare chiusa una volta che viene effettuato il lancio del prodotto. Si tratta di un'attività che deve essere costantemente ripetuta nel corso del tempo per garantire ai nostri clienti la massima qualità e la garanzia dell'aggiornamento dei dati.
È stato un lavoro lungo e laborioso ed è anche il frutto di un'esperienza che come editori che operano in questo campo abbiamo accumulato da svariati decenni. Pertanto, è possibile assolutamente affermare che dai quattro codici della riforma tributaria, dagli anni 70 portiamo un patrimonio di conoscenze che oggi vive in One Fiscale e AI.