La scadenza IMU è uno degli appuntamenti fiscali più importanti per i proprietari di immobili. Ogni anno, contribuenti e professionisti devono gestire il versamento dell’imposta municipale propria, che si paga in due rate: acconto e saldo.
La seconda rata IMU, detta anche saldo IMU, serve a conguagliare l’imposta dovuta sulla base delle aliquote definitive approvate dai Comuni. Conoscere le date, le regole e le modalità di pagamento è essenziale per evitare errori e sanzioni.
Quando scade la seconda rata IMU 2025
La scadenza della seconda rata IMU 2025 è fissata al 16 dicembre 2025. Entro questa data deve essere versato il saldo dell’imposta, calcolato in base alle aliquote comunali aggiornate per l’anno in corso.
Il pagamento completa quello dell’acconto, effettuato nel mese di giugno, e rappresenta l’occasione per allineare eventuali differenze dovute alle delibere definitive del Comune.
Il versamento può essere effettuato tramite modello F24 o con bollettino postale, anche attraverso i servizi online di banche e Poste Italiane. È buona prassi verificare sul sito del proprio Comune se sono previste agevolazioni o esenzioni particolari, ad esempio per immobili locati a canone concordato o concessi in comodato d’uso gratuito.
Come calcolare l’IMU 2025 e verificare le aliquote comunali
Per calcolare l’importo dell’IMU 2025 è necessario partire dalla rendita catastale dell’immobile, aggiornata con la rivalutazione del 5%. Il valore ottenuto va poi moltiplicato per il coefficiente catastale previsto per la categoria dell’immobile (ad esempio 160 per le abitazioni) e per l’aliquota fissata dal Comune.
Le aliquote IMU vengono deliberate dai Comuni entro il 28 ottobre di ogni anno e pubblicate sul sito del Dipartimento delle Finanze. È quindi importante verificarle prima di procedere con il calcolo del saldo.
Per evitare errori e risparmiare tempo, è fondamentale l’utilizzo di software gestionali che aggiornano automaticamente le aliquote e calcolano l’importo dovuto in base ai dati catastali.
Cosa succede in caso di ritardo o mancato pagamento IMU
Chi non rispetta la scadenza del pagamento IMU può regolarizzare la posizione con il ravvedimento operoso. Questo istituto consente di pagare l’imposta con sanzioni ridotte, che variano in base ai giorni di ritardo.
Se il versamento avviene entro due settimane, la sanzione è minima; aumenta progressivamente fino a un massimo del 30% in caso di mancato pagamento oltre l’anno.
In ogni caso, è fondamentale conservare le ricevute di versamento, in particolare se si utilizza il modello F24, e verificare che i codici tributo inseriti siano corretti. Gli errori formali possono infatti causare l’attribuzione errata del pagamento a un immobile diverso o a un’annualità precedente.
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Per professionisti, studi e consulenti fiscali che devono gestire molte posizioni, la gestione delle scadenze IMU può diventare un’attività onerosa e soggetta a errori.
Avere un gestionale che effettua il calcolo automatico e fornisce le aliquote aggiornate di tutti i comuni è un grande supporto, indispensabile per lo studio; ma non è sufficiente.
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