ESGFinanza e Gestione13 marzo, 2024

Una guida ai framework e ai requisiti ESG

I framework e i requisiti ESG sono così numerosi che può essere difficile tenerli tutti sotto controllo. In questo articolo vogliamo fare chiarezza sui criteri più importanti per il Reporting ESG.

CSRD, SASB, SEC e tanto altro! Quali sono i framework ESG obbligatori? Quali sono volontari? Come si relazionano tra loro i requisiti ESG?

Abbiamo districato la complessa rete del Reporting ESG per capire l'obiettivo di ciascun quadro normativo, quali sono i suoi requisiti e quali sono le aziende interessate.

In questo articolo, vedremo:

I 3 principali framework ESG

Fino a poco tempo fa, il Reporting ESG è stato in gran parte volontaria. Ma con la richiesta di maggiore trasparenza sulle performance e sugli obiettivi ESG da parte degli steakholder, è cresciuta anche la richiesta di standard di rendicontazione aggiornati e comuni. Gli attuali requisiti ESG si sono evoluti sulla base di tre framework fondamentali: TCFD, GRI e SASB

Task Force of Climate-Related Disclosures (TCFD)

Cosa fa

La Task Force on Climate-Related Disclosures (TCFD) è stata creata nel 2015. Il suo obiettivo era quello di definire uno standard per l'informativa sul clima che favorisse la comparabilità e la trasparenza. Il quadro normativo sviluppato dal TCFD ha permesso alle aziende di comunicare l'esposizione ai rischi legati al clima agli investitori, ai finanziatori e alle compagnie di assicurazione. I requisiti della TCFD sono incorporati negli IFRS. Se un'azienda redige un bilancio in base agli IFRS, soddisfa automaticamente anche i requisiti della TCFD.

Elementi di differenziazione

La TCFD è stata probabilmente il quadro normativo più influente sui recenti requisiti ESG. Oggi, la TCFD è stata la base per la CSRD, gli IFRS S1 e S2 e la Climate Related Disclosure Rule della SEC.

Sintesi dei requisiti di rendicontazione

Il TCFD ha proposto 11 raccomandazioni di disclosure che riguardano la governance, la strategia, la gestione del rischio, le metriche e gli obiettivi.

Chi è interessato

Dal suo esordio, quasi 5.000 organizzazioni hanno dichiarato pubblicamente il loro sostegno alla TCFD. Nel 2022, il 58% delle società quotate in borsa ha pubblicato almeno cinque delle 11 raccomandazioni di disclosure. Il 12 ottobre 2023 il TCFD ha pubblicato il suo report finale e nel 2024 l'ISSB subentrerà al TCFD. 

Global Reporting Initiative (GRI)

Cosa fa

La Global Reporting Initiative (GRI) è stata creata per aiutare le aziende, gli investitori e i responsabili delle politiche di sostenibilità a comunicare e rendicontare il loro lavoro su questo tema. Fin dalla sua nascita, nel 1997, l'obiettivo dei GRI è stato quello di fornire un linguaggio universale per il reporting di sostenibilità.

Elementi di differenziazione

l GRI è l'insieme di standard più utilizzato. Secondo una survey di KMPG di ottobre 2022, gli standard GRI sono utilizzati dal 78% delle prime 250 aziende del mondo e da una media del 68% delle prime 100 aziende in 58 Paesi.

Sintesi dei requisiti di rendicontazione

Il processo di Reporting GRI è promosso da tre serie di standard:
1. Gli Standard universali dei GRI, applicabili a tutte le organizzazioni. 
2. Gli Standard tematici dei GRI, concepiti per argomenti specifici con informazioni rilevanti. 
3.Gli Standard settoriali dei GRI, pensati per settori specifici.

Standard Universali:

Standard tematici:

GRI 1:Fondazione

GRI 200: Economic Topic
GRI 2:Informazioni Generali GRI 300: Environmental Topic
GRI 3: Material Topic GRI 400: Social Topic


Chi è interessato

L'adozione ai GRI è volontaria. Le aziende possono scegliere per la realizzazione del Reporting ESG o l'intera serie di standard o solo alcune parti a seconda dell'obiettivo, della rilevanza o delle priorità. Le aziende che utilizzano i GRI sono tenute a includere una dichiarazione sull'uso de GRI nel report o noi materiali pubblicati.

Sustainability Accounting Standards Board (SASB)

Cosa fa

Il Sustainability Accounting Standards Board (SASB) è un'organizzazione senza scopo di lucro nata nel 2011 per creare un quadro normativo di riferimento specifico per settore, in cui evidenziare gli standard maggiormente rilevanti per gli investitori in quanto materialmente impattanti sul business. La materialità è un aspetto fondamentale di questi standard. È importante notare che, dopo una serie di fusioni, l'eredità del SASB è ora portata avanti dall'International Sustainability Standards Board della Fondazione IFRS.

Elementi di differenziazione

Il SASB è specifico per settore.

Sintesi dei requisiti di rendicontazione

Gli standard originali del SASB coprono 77 settori, fornendo alle aziende un quadro normativo di riferimento per identificare i fattori di sostenibilità più critici per le loro attività commerciali. I requisiti del SASB sono suddivisi in cinque categorie generali: ambiente, capitale sociale, leadership & governance, business model & innovazione, capitale umano

Chi è interessato

All'estate 2023, oltre 2.800 aziende uniche hanno dichiarato di aver utilizzato gli standard SASB a partire dal 2020..

I 4 grandi requisiti ESG

Una ricerca del 2022 del Governance & Accountability Institute Inc. ha rilevato che il 96% delle aziende dell'indice S&P 500 e l'81% delle aziende del più ampio indice Russell 1000 hanno pubblicato report di sostenibilità nel 2021. La crescente richiesta e applicazione delle normative ha portato all'evoluzione di quattro requisiti ESG che saranno fondamentali per il futuro della Reporting ESG.

Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD)

Cosa fa

La Corporate Sustainability Reporting Directive, (CSRD) è una normativa dell'UE che obbliga le aziende alla disclosure di informazioni sugli effetti ambientali e sociali delle loro operazioni commerciali, insieme alle implicazioni commerciali delle loro azioni ambientali, sociali e di governance (ESG). Questa disclosure ha lo scopo di aiutare gli stakeholder, in particolare gli investitori, a valutare in modo efficace le performance di sostenibilità delle aziende dell'UE e i relativi impatti commerciali.

Elementi di differenziazione

La CSRD si concentra sul concetto di doppia materialità. Richiede una valutazione in cui le aziende devono identificare gli argomenti che sono rilevanti per la loro specifica attività sia in termini di impatto (come l'azienda influenza le persone e il pianeta) che di materialità finanziaria (come gli obiettivi di sostenibilità influenzano la stabilità finanziaria dell'azienda).

Sintesi dei requisiti di rendicontazione

Nel campo di applicazione, le aziende devono identificare quali sono le questioni di sostenibilità più rilevanti per l'organizzazione stessa e i suoi stakeholder, eseguendo una doppia valutazione della materialità. 

In seguito, le aziende devono riportare tali questioni rilevanti per la sostenibilità in conformità con i relativi European Sustainability Reporting Standards (ESRS).

I risultati di questa valutazione devono essere resi noti nel report annuale o in quello di gestione, dove devono fornire una visione completa sulla performance complessiva dell'azienda, comprensiva degli aspetti finanziari e non finanziari.

In linea con i regolamenti ESEF, le informazioni sulla sostenibilità devono essere presentate in formato HTML per promuovere la standardizzazione e semplificare il processo di verifica. Saranno inoltre sottoposte a un audit obbligatorio.

Chi è interessato

Nel 2024, saranno interessate tutte le organizzazioni che rientrano nell'ambito di applicazione della Non-financial Reporting Directive (NFRD). Nel 2025, la CSRD si estenderà alle organizzazioni che presentano almeno due dei tre criteri:

  1. Fatturato netto di oltre 40 milioni di euro
  2. Cespiti per oltre 20 milioni di euro
  3. Più di 250 dipendenti

Oltre il 2025, il CSRD si estenderà a tutte le società quotate in borsa.

 

IFRS S1 e IFRS S2 dell'ISSB

Cosa fa

L'International Financial Standards Board ha pubblicato l'IFRS S1 General Requirements for Disclosure of Sustainability-related Financial Information e l'IFRS S2 Climate-related Disclosures a giugno 2023. Questi standard mirano a creare una base condivisa per la disclosure dei rischi e delle opportunità legati all’ESG e alla sostenibilità.

Elementi di differenziazione

Gli IFRS S1 e S2 richiedono alle società di fornire informazioni relative alla sostenibilità insieme ai bilanci, con l'obiettivo di favorire la trasparenza dei temi ESG e della sostenibilità. S1 e S2 si basano sugli standard esistenti degli IFRS.

Sintesi dei requisiti di rendicontazione

L'IFRS S1 racchiude requisiti generali per l'informativa finanziaria relativa alla sostenibilità che potrebbero influenzare le "prospettive" di una entity, compresi i flussi di cassa, l'accesso ai finanziamenti e i costi del capitale nel breve, medio e lungo termine. L'IFRS S2 stabilisce i requisiti per l'informativa relativa ai rischi e alle opportunità specifiche del clima. Entrambi i principi includono requisiti di disclosure per la governance, la strategia, la gestione del rischio, le metriche e gli obiettivi.

Chi è interessato

Ogni società può applicare volontariamente gli IFRS S1 e S2. Le autorità giurisdizionali possono decidere se richiederli o meno.

Tassonomia UE per le attività sostenibili

What it does 

Un'azienda è sostenibile dal punto di vista ambientale? È questa la domanda a cui la EU Taxonomy for Sustainable Activities intende rispondere. La Tassonomia UE è stata creata per aiutare l'Unione Europea a raggiungere l'obiettivo di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030 e di diventare un continente neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050. La Tassonomia UE crea uno standard minimo per i requisiti di reporting di sostenibilità. In sostanza, crea una serie di criteri che devono essere verificati affinché un investimento sia considerato sostenibile, allo scopo di evitare iniziative di greenwashing da parte delle aziende.

A partire da gennaio 2023, la Tassonomia UE sarà uno strumento obbligatorio per la CSRD, con un impatto su circa 50.000 aziende all'interno dell'UE e aziende internazionali che operano nell'UE. La Tassonomia UE è entrata in vigore nel gennaio 2023 e viene utilizzata insieme alla CSRD.

La Tassonomia UE ha sei obiettivi:

  1. Mitigazione dei cambiamenti climatici
  2. Adattamento ai cambiamenti climatici
  3. Uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine
  4. Transizione verso un'economia circolare
  5. Prevenzione e controllo dell'inquinamento
  6. Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi
     
Elementi di differenziazione

La Tassonomia è principalmente uno strumento di classificazione. Tuttavia, ha dei requisiti di disclosure nell'ambito della Non-Financial Reporting Directive (NFRD) dell'UE e del Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR).

Sintesi dei requisiti di rendicontazione

Ai sensi della NFRD, le entità che rientrano nel campo di applicazione devono indicare come e in che misura le loro attività sono considerate sostenibili dal punto di vista ambientale. Le aziende devono indicare come il fatturato, il capitale e le spese operative siano associati alle attività della Tassonomia UE. In base alla SFRD, le entità che rientrano nell'ambito di applicazione devono fornire informazioni su come i loro prodotti sono in linea con la Tassonomia UE e se sono sostenibili dal punto di vista ambientale.

Chi è interessato

Sono circa 50.000 le aziende che operano nell'UE, comprese quelle internazionali, ad essere interessate dalla Tassonomia UE, la cui entrata in vigore risale a luglio 2020.

SEC Climate Disclosure Rule

Cosa fa

Nel marzo del 2022, la SEC ha proposto una serie di norme per migliorare e standardizzare le informazioni sul clima per gli investitori. I requisiti ESG si basano sul quadro normativo del TCFD. Le società nazionali ed estere registrate dalla SEC dovranno includere informazioni sul clima nelle dichiarazioni di registrazione e nelle report periodici, come il report annuale 10-K.

Elementi di differenziazione

Questa regolamentazione è incentrata sul clima. In base SEC Climate Disclosure rule, "le società devono fornire un resoconto delle loro emissioni di gas a effetto serra (GHG), dei rischi ambientali che affrontano e delle misure che stanno adottando in risposta ad essi."

Sintesi dei requisiti di rendicontazione

Le norme prevedono che le società quotate in borsa debbano rendere noti:

  • Rischi che potrebbero avere un impatto significativo sull'attività, sui risultati operativi o sulle condizioni finanziarie.
  • Informazioni sulle emissioni dirette di gas a effetto serra (GHG) e sulle emissioni indirette derivanti dall'acquisto di elettricità o di altre forme di energia.
  • Informazioni su alcuni tipi di emissioni di gas serra provenienti da attività a monte e a valle della catena del valore.
  • Pratiche di governance relative ai rischi legati al clima e processi di gestione del rischio.
  • Una nota al bilancio certificato sulle metriche di bilancio relative al clima e sulle relative informazioni.
  • Obiettivi legati al clima e un piano di transizione dell'azienda, se applicabile.
Chi è interessato

Le società nazionali o estere registrate presso la SEC dovranno fornire informazioni in base alla SEC Climate Disclosure Rule. 

 

Reporting ESG: cosa fare

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valentina-francesconi
Project Manager - CCH Tagetik

Valentina has more than 6 years of experience in CPM solutions, she has a strong background on financial institutions industries, with a specific focus on Solvency II and IFRS17 implementations.

She is now responsible for the development of the ESG & Sustainability Performance Management for Insurance and corporate industries.

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