Formazione tecnologica
Legale22 settembre, 2022

Jean P. O’Grady: gli studi hanno bisogno di formazione tecnologica continua

La ricerca globale Future Ready Lawyer 2022, pubblicata da Wolters Kluwer Legal & Regulatory, documenta quanto sia diventato strategico combinare capacità digitali e imprenditoriali nel settore legale. Dalla ricerca emerge, in particolare, il tema delle conoscenze settoriali in ambito tecnologico, sempre più indispensabili per gli studi e in generale per i professionisti del diritto. È un tema che sta molto a cuore a Jean P. O’Grady, opinion leader della community tech legale che da tempo insiste sul bilanciare la disponibilità di soluzioni innovative con l’accrescimento del know-how in materia di data science. Ne parliamo con lui.

D: Quali sono secondo lei gli impatti a lungo termine più significativi che la pandemia avrà sulla professione legale? Consideri gli studi legali, i corporate legal office, le società di servizi aziendali e i fornitori di servizi legali alternativi.
R: Ha portato all’adozione della tecnologia, evidenziando tuttavia il bisogno di una formazione tecnologica continua e dello sviluppo di interfacce e flussi di lavoro che permettano agli avvocati di trovare il giusto strumento durante un processo lavorativo. Il fatto è che esistono semplicemente troppi strumenti specializzati negli studi legali. La sfida continua a essere l’identificazione e l’adozione degli strumenti specializzati.

D: Quali sono i player o le aree del settore legale che in futuro assisteranno ad una maggiore trasformazione, positiva o negativa, e perché?
R: Sia i fornitori che gli studi legali si trovano ad affrontare una crisi in termini di talenti in IT e di supporto. Ho la sensazione che tanto lo sviluppo dei prodotti quanto il supporto ai clienti siano in difficoltà perché tutti si contendono i talenti IT. La scienza dei dati sempre più necessaria è un ambito particolarmente competitivo.

D: Abbiamo osservato che la trasformazione della professione legale è solo all’inizio e, nonostante la pandemia abbia innescato la trasformazione tecnologica, molto rimane da fare in futuro. Quali sono le aree che necessitano maggiormente di un cambiamento per una modernizzazione effettiva del settore legale e quando ritiene assisteremo a questi cambiamenti?
R: Non sono certa che la struttura della partnership sia la migliore struttura organizzativa per guidare il cambiamento, in quanto è molto legata a un pool di rainmaker composto da “mobile lateral talent”, esperti che passano da un’organizzazione all’altra.

D: Qual è il principale insegnamento che la pandemia ha lasciato alla professione legale e in che modo sarà applicato in futuro?
R: Per essere produttive le persone non devono per forza lavorare in ufficio. Le riunioni su Zoom si sono dimostrate un collante davvero efficace per mantenere uniti i team da remoto.

D: Considerando che le tecnologie “foundational” sono oramai largamente utilizzate, quali sono le altre tecnologie che un professionista del settore legale dovrebbe adottare per prime al fine di rendere davvero moderno il proprio ambiente lavorativo?
R: Le API per l’integrazione dei dati interni ed esterni al fine di snellire i flussi di lavoro e generare spunti nuovi. Gli avvocati hanno bisogno di sistemi di flussi di lavoro che li colleghino passivamente alla risorsa giusta per quella determinata parte del lavoro.

D: Come risposta alla pandemia molte organizzazioni legali hanno adottato rapidamente le tecnologie essenziali. Cosa devono fare per assicurarsi di portare avanti questa dinamica positiva e creare valore aggiunto partendo dalle nuove tecnologie?
R: La formazione tecnologica deve essere obbligatoria per gli associati. Molti studi sono reticenti a imporre attività formative sui principali strumenti di lavoro. Questo porta a un’efficienza minore nell’offerta dei servizi e a un ROI inferiore sugli investimenti tecnologici.

D: In futuro quale ritiene essere il principale valore/impatto dell’intelligenza artificiale per quanto riguarda gli avvocati?
R: Io insisto sulla formazione e QUINDI mi piacerebbe vedere uno strumento basato sull’intelligenza artificiale in grado di individuare la giusta risorsa. Ad esempio: “Siri, devo fare un benchmark sulle clausole M&A”. Siri apre il giusto strumento: M&A Deals di Wolters Kluwer.

D: La pandemia ha permesso a molti professionisti del settore legale di avere maggiore controllo sul loro tempo e sul loro lavoro, cosa che è stata apprezzata. Tuttavia molti datori di lavoro vogliono che le persone rientrino in ufficio a tempo pieno. Qual è la sua opinione su questo “braccio di ferro” all’interno del settore legale?
R: È complicato. Credo che sia necessario lavorare in ufficio per una parte del tempo. Una delle soluzioni per sfruttare al meglio la situazione è stabilire un giorno a settimana obbligatorio per tutto l’ufficio, corporate legal office o gruppo di lavoro, cosicché le persone abbiano maggiori probabilità di trascorrere del tempo in presenza e costruire rapporti interpersonali.

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