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Legale25 novembre, 2022

Chi sono, come lavorano e quanto guadagnano: identikit dei giovani avvocati italiani oggi

L’ultimo rapporto sull’avvocatura 2022, a cura di Cassa Forense e CENSIS, restituisce la fotografia di una professione sicuramente in sofferenza, ma che ha ottime chance di risollevarsi. Soprattutto grazie a lavoro agile e nuove tecnologie .

Al pari di altri settori, anche il mondo dell’avvocatura è stato colpito duramente dalla crisi economica e dalle conseguenze della pandemia, con una folta schiera di giovani professionisti che, negli ultimi tempi, ha deciso di abbandonare la toga per lo “stipendio sicuro” offerto dalle decine di concorsi banditi dal Ministero della Giustizia.
È quasi impossibile, oggi, entrare in un’aula di Tribunale senza trovare il posto da cancelliere occupato da chi, fino a pochi mesi prima, era seduto in quella stessa aula per tutelare gli interessi dei propri clienti.

Se da un lato ci sono gli avvocati over 45, che hanno fatto il loro debutto nella professione quando questa garantiva lauti guadagni e consentiva di accedere a un tenore di vita superiore a quello di provenienza, i trentacinquenni e quarantenni di oggi sono invece entrati nel settore forense all’inizio della crisi economica, e spesso hanno visto contrarre il reddito degli studi legali per cui lavoravano e di conseguenza il proprio reddito personale, soprattutto durante gli anni del Covid. Infine, i trentenni: la generazione più penalizzata dal punto di vista economico, ma al tempo stesso la più favorita sotto il profilo dell’evoluzione e dell’uso di nuove tecnologie, che, ne siamo sicuri, nei prossimi anni permetteranno un vero e proprio rilancio dell’avvocatura.

Quanti sono i giovani avvocati italiani

Per la prima volta nella storia, nel 2021 il numero degli avvocati italiani è diminuito, a causa proprio delle cancellazioni dall’albo, ma anche al basso numero di nuove iscrizioni. In particolare, gli avvocati cancellatisi dall’Ordine nel 2021 sono stati ben 8.707, di cui la maggioranza (circa 6.000) donne.

Gli avvocati attualmente iscritti sono 241.830, di cui il 94,3% attivo sul mercato, e il resto rappresentato da pensionati contribuenti: si tratta di 4,1 avvocati ogni 1000 abitanti.

Identificando con l’aggettivo “giovane” la fascia d’età che va dai 25 ai 45anni, significa che questa rappresenta circa il 50% della popolazione forense italiana: 52.241 avvocati hanno meno di 39 anni (21,6%). 

Fino ai 34 anni, il 59,1% degli avvocati è rappresentato da donne, che sono il 56,2% nella fascia 35-44 anni, il 51% in quella 45-54 anni, con una tendenza sempre più in negativo a mano a mano che l’età avanza.
L’esigenza di costruire una famiglia e crescere i figli si fa sentire soprattutto dai 35-40 anni, con donne che dopo aver costruito una carriera si trovano costrette a scegliere tra professione e famiglia, perché le due realtà si dimostrano spesso inconciliabili.

Dove vivono gli avvocati italiani

Secondo il CENSIS la più alta percentuale di giovani avvocati è concentrata nel Sud Italia, dove le opportunità sono probabilmente inferiori rispetto al Nord Est, ma dove il costo della vita è più basso e consente di vivere e creare una famiglia con più facilità rispetto ad altre aree geografiche. 
E' anche vero, però, che al di là delle percentuali, molti giovanissimi preferiscono abbandonare le nostre province per tentare la via dei grandi studi italiani o internazionali con sede nelle principali città italiane.

Queste realtà professionali associate, infatti, consentono al giovane professionista di acquisire sin da subito un’alta specializzazione nei settori più ricercati sul mercato, i cosiddetti “trend”. Di contro, le grandi realtà professionali associate spesso chiedono al giovane avvocato di sacrificare la libertà che caratterizza la professione, trasformandoli in veri e propri “impiegati forensi” o meglio avvocati “monocommittenti", che non hanno una loro clientela e fatturano solo ed esclusivamente allo studio legale per cui lavorano.

Quanto guadagnano i nuovi avvocati

Il guadagno rappresenta, purtroppo, la nota dolente per i giovani avvocati, specialmente se provenienti dalle regioni del Sud e di sesso femminile.

A gennaio 2022, il reddito medio annuo si attestava su € 13.274 per i professionisti tra 25-30 anni, € 16.123 per quelli di 30-34 anni, € 22.635 tra i 35-39 anni, e di € 28.115 per gli avvocati nella fascia compresa tra i 40-44 anni.

Significativi i redditi nella fascia tra i 30 e 40 anni, oggettivamente bassi soprattutto se rapportati al costo della professione, tra affitto o mutuo per lo studio, iscrizione all’albo, cassa, tasse, spese vive dello studio, strumenti necessari per lavorare e offrire una prestazione di alto livello (dalla firma digitale alle banche dati e ai gestionali di studio più efficienti).

Le donne risultano le più penalizzate, oltre che a causa degli impegni familiari e della difficoltà di conciliare famiglia e professione, anche per la presenza di discriminazioni da parte della clientela, che ritiene più “affidabile” la prestazione professionale di un uomo rispetto a quella di una donna.

Il trend dei redditi cresce con l’aumentare dell’età, quando un avvocato di 55 anni riesce ad avere un reddito medio di € 53.868,00.

Come lavorano gli avvocati under 40?

Rispetto al professionista “vecchio stampo”, i giovani avvocati sono per natura e formazione propensi ad un lavoro più “smart”, che permetta loro di risparmiare del tempo standardizzando attività ripetitive senza compromettere la qualità del lavoro; ad avere lo studio legale e ogni pratica sempre a portata di mano (e di clic), con un occhio di riguardo per la sicurezza informatica e per la sostenibilità ambientale ed economica.

Soluzioni come Kleos, il software legale di Wolters Kluwer, consentono al giovane avvocato del presente di entrare già nel futuro, con la possibilità di condividere all’istante atti, documenti, e-mail e appuntamenti con clienti o colleghi tramite l’esclusivo portale di condivisione file KleosConnect. 

Il giovane avvocato, grazie a prodotti come Kleos, può offrire al suo cliente un servizio maggiormente performante, avendo la possibilità di lavorare in maniera efficace ed efficiente da qualunque parte del mondo, purché abbia una connessione Internet a disposizione, consultando insieme al fascicolo la soluzione digitale One LEGALE e salvando ricerche, sentenze, articoli di riviste e molto altro su ogni singola pratica, per avere tutto a portata di mano.

Ciò rappresenta la marcia in più che nel lungo periodo consentirà agli avvocati di risollevarsi dalla crisi economica in cui versano le nuove generazioni forensi, e non per colpa loro.

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Il contributo è curato dall’avvocato Manuela Calautti, con la revisione del team Digital Marketing Wolters Kluwer Italia

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