2023 degli avvocati
Legale02 marzo, 2023

Come sarà il 2023 dell’avvocato?

“Il futuro appartiene a coloro che, a esso, si preparano già oggi”: lo aveva affermato Malcolm X, ribadendo come il domani si costruisca proprio dal presente, attraverso l’analisi di punti di forza e criticità, ponendo degli obiettivi a corto e a lungo termine. Sono regole che valgono anche per l’avvocatura: i cambiamenti di paradigma in termini di dati reddituali, geografici, demografici, aspettative dei clienti, tecnologia e stili di lavoro, sull’onda della crisi generalizzata originata (anche) dalla pandemia, hanno infatti dato il via a una serie di trend nel settore legale. Comprendere e sfruttare queste tendenze aiuterà le law firm a diventare più efficienti, produttive e competitive in questo e nei prossimi anni. Di seguito alcune delle principali tendenze che, presumibilmente, daranno forma alle pratiche legali sia nel 2023 che nel prossimo futuro.

La fotografia dell’avvocatura nel 2022

Il rapporto sull’Avvocatura 2022 elaborato dal CENSIS per Cassa Forense ha rappresentato la situazione degli avvocati, offrendo una serie di dati sui redditi medi, rilevando le differenze reddituali per fasce di età, per sesso, per localizzazione geografica, per materie trattate e settori di mercato. Sono emerse profonde differenze tra donne e uomini: questi ultimi con un reddito medio pari a poco meno di 51mila euro, per le prime solo 23.576 euro. Ulteriore divario ha riguardato le fasce di età: i redditi dei lawyer nella fascia anagrafica 30-34 si sono attestati a poco più di 13 mila euro annui, nella fascia dai 40 ai 44 intorno ai 28mila, dai 60 ai 64 hanno raggiunto il valore di 58.642 euro, per poi tornare a decrescere dopo i 74 anni.

Il Censis ha definito tale squilibrio “polarizzazione asimmetrica”, evidenziando che solamente una ridotta parte dei professionisti legali italiani è riuscito a valorizzare i vantaggi competitivi e le economie di scala che derivano da nuove competenze acquisite e da reti di relazioni e, al contempo, la maggioranza degli stessi ha tentato di uscire da una condizione di disagio. Tale polarizzazione risulta più evidente in ambito geografico: il reddito medio registrato per un avvocato del meridione è stato la metà di quello di un omologo del settentrione.

La regione a più elevato reddito, pari a 67mila euro, è stata la Lombardia, mentre quella con più esiguo reddito è stata la Calabria con 18mila euro. I dati sono stati elaborati anche per tipologia di attività e segmento di mercato: circa il 43% del fatturato è stato generato dall’attività giudiziale in sede civile, il 17% da attività stragiudiziale, il 10% dai giudizi in sede penale, l’1,8% dal processo amministrativo, meno del 2% dalla mediazione e dall’arbitrato, il 7,2% dalla collaborazione con altri studi professionali. L’implementazione di fatturato si è registrata al nord-est della penisola, da uomini con meno di 40 anni di età e un’anzianità professionale inferiore ai 10 anni, mentre le contrazioni reddituali hanno colpito il profilo delle avvocate del meridione, con anzianità professionale di almeno 30 anni e con un reddito annuo dichiarato non superiore ai 15mila euro.

Al report Censis va affiancato quello di Cassa Forense, che nel 2022 ha registrato una contrazione del numero di avvocati: il numero totale dei legali in Italia nel 2022 è stato pari a 244.846 unità, in diminuzione del 2,07% rispetto al 2021 quando gli iscritti erano stati 250.567. Dalla lettura delle informazioni sopra riportate è difficile stilare delle previsioni sia reddituali che di numeri di iscritti per il 2023, ma sarà necessario attendere nuove statistiche per trarre delle vere conclusioni. Al contrario, in base alle oggettività a disposizione - riforme in atto, normativa in vigore, adempimenti obbligatori, tendenze manifeste - risulta possibile delineare alcuni trend che caratterizzeranno l’anno in corso.

Specializzazione e aggiornamento professionale

Tradizionalmente, gli studi legali italiani, di tutte le dimensioni, hanno sempre offerto qualsiasi tipologia di servizio legale alle fasce di clientela più disparate. I dati, specie quelli che arrivano oltreoceano e oltremanica, suggeriscono che i clienti preferiscono servizi mirati. Inoltre, le crescenti complessità in alcuni settori (uno per tutti, la crisi dell’impresa e dell’insolvenza) stanno manifestando la necessità di affrontare le questioni tramite competenze legali di sempre più elevata specializzazione. Per questo motivo, le micro-aree di competenza e la domanda di servizi legali specializzati probabilmente aumenteranno. Le micro-areee consentono alle law firms di attrarre clienti con problematiche, bisogni ed esigenze specifiche. Una profonda comprensione del cliente, della sua questione da affrontare, con annessi obiettivi e criticità consente agli studi di fornire servizi “su misura”, che implementano valore anche alla reputazione. Gli studi legali possono infatti cavalcare questa tendenza diventando specialisti di riferimento nella loro area: orientarsi a un segmento circoscritto di clienti, all’interno di un più ampio mercato, distingue gli avvocati, inquadra l’area su cui svolgere le azioni di marketing, ma anche, e ciò anche grazie alle competenze comunicative, aiuta a diventare un leader nella nicchia prescelta.

Trasformazione digitale

Tecnologia e digitalizzazione sono ambiti che hanno già cambiato il volto degli studi legali, e sulla spinta della pandemia hanno consentito addirittura le interazioni: si pensi alle udienze a distanza, alla gestione dei clienti da remoto e agli adempimenti di cancelleria mediante software come Kleos, il software legale di Wolters Kluwer, che consente di condividere all’istante atti, documenti, e-mail e appuntamenti con clienti o colleghi tramite l’esclusivo portale di condivisione file KleosConnect.

Anche i bot e la ricerca vocale stanno rivoluzionando i servizi legali. L’intelligenza artificiale, che sempre più spesso risulta alla base delle banche dati giuridiche (di cui si avvale anche il nostro One LEGALE), ha iniziato a svolgere dei compiti legali, quali le ricerche, la revisione dei documenti, la redazione dei contratti. Anche il digitale, la privacy dei dati e la sicurezza informatica continueranno ad avere un ruolo chiave nel 2023. Gli studi legali investono in tecnologia per implementare l’efficienza, ridurre i costi e mitigare i rischi informatici.

Il marketing legale

Fino a qualche anno fa, l’immagine del professionista veniva costruita dal passaggio delle opinioni, e i clienti suonavano al campanello dello studio dopo aver attraversato le vie del “passaparola”. Oggi, l’unica strada efficace che incanala clienti si chiama internet, e si dirama in due arterie principali: “sito web” e “social media”. L’obiettivo di un contenuto legale sul sito web o sulla pagina del social di un giurista è quello di attirare traffico e convertire i lettori in effettivi clienti. Mentre un avvocato che frequenta le corti è certamente un ottimo scrittore di atti giudiziari, potrebbe non sapere come scrivere contenuti legali di alta qualità che si comportano bene nelle ricerche web. Combinate nozioni legali e di comunicazione, unite a competenza ed esperienza, conferiscono le attitudini necessarie per scrivere contenuti e compiere azioni promozionali che non solo attraggono traffico sul web, ma aiutano a trasformare i fan e follower in clienti.

Equilibrio di genere e inclusione

Con l’arricchimento culturale che spinge verso l’inclusione e la legislazione che incentiva la parità, gli studi legali di ogni dimensione hanno acquisito consapevolezza e una migliore comprensione dell’importanza della diversità, dell’inclusione e dell’uguaglianza. Anche le law firm più piccole promuovono attivamente la diversità e l’inclusione in tutti gli aspetti della loro pratica. Iniziative a vari livelli stanno spingendo gli studi legali a rivalutare le loro politiche sull’uguaglianza di genere, implementare la formazione per i dipendenti e convertire la diversità in risorsa, come pure l’uguaglianza rispetto a potenziali clienti e talenti da reclutare.

Sostenibilità

La sostenibilità nell’ambito delle law firms significa virare verso il cambiamento in un business strategico che mira a prevenire operazioni socialmente e ambientalmente dannose. Le principali sfide di sostenibilità traggono infatti origine dalla trasformazione di modelli di business obsoleti, che nel passato hanno procurato effetti negativi a catena, incidendo sui sistemi ambientali e sociali. E ciò potrebbe avvenire non solo abbracciando una politica ecologica attiva incentrata al riciclo e alla riduzione delle emissioni nocive, ma anche compiendo azioni preordinate a un sano equilibrio tra lavoro e vita privata per i dipendenti e alla prevenzione del burnout. Questo perché l’imprinting di sostenibilità mira non soltanto all’ambiente ma, più in generale, al benessere dell’individuo e del suo habitat. Al contempo, va osservato che si è rilevata una maggiore domanda di mercato per pratiche sostenibili, sulla scia degli obiettivi di Agenda 2030. Ad esempio, sia i clienti pubblici che quelli privati richiedono consulenza e assistenza legale per pratiche ambientali e socialmente responsabili.

giurimetria

Il contributo è curato dall’avvocato Laura Biarella con la revisione del team Digital Marketing Wolters Kluwer Italia.
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