A giocare un ruolo chiave fin dall’inizio della pandemia di COVID-19 sono stati i bibliotecari e documentalisti scientifici. Il loro ruolo, infatti, va oltre la gestione degli abbonamenti e l’accesso alle risorse educative. Dovrebbero essere curatori di contenuti che mirano a fornire la migliore assistenza possibile ai professionisti sanitari, aiutando a tracciare il percorso verso un’assistenza sanitaria di livello.
Riorganizzare le biblioteche scientifiche
“Per supportare i clinici a un miglior orientamento affinché potessero arrivare alle informazioni perdendo meno tempo possibile, si è cercato di fornire una selezione di link e informazioni mirate e aggregate collaborando con associazioni e seguendo le attività di enti di riferimento”, racconta Silvia Molinari, responsabile dell’Ufficio formazione e della Biblioteca scientifica della Fondazione IRCCS Mondino di Pavia. Risorse segnalate anche dalla Biblioteca medica virtuale Alessandro Liberati (Bal), costruita diversi anni fa dal Dipartimento di Epidemiologia, Servizio sanitario regionale del Lazio, Asl Roma 1, su indicazione della Direzione Regionale della sanità della Regione Lazio. “Già a poche settimane dalla dichiarazione dello stato di pandemia la biblioteca online aveva aperto due pagine dedicate al coronavirus rivolte agli operatori sanitari e ai cittadini”, dice Simona Vecchi, ricercatrice del Dipartimento di Epidemiologia e curatrice della risorsa.
L’esigenza di un aggiornamento costante da parte di alcuni specialisti ha indotto i servizi bibliotecari a produrre newsletter tematiche che sono diventate il punto di partenza di un servizio informativo.
Tante informazioni, poco tempo
Chiara Bassi, documentalista scientifica presso la biblioteca medica Corradini della Ausl di Reggio Emilia, racconta che “durante le prime settimane dopo la segnalazione dei primi casi in Europa, diversi operatori dell’azienda sanitaria hanno iniziato ad organizzarsi creando piccole reti per la ricerca e la discussione della letteratura sulla COVID-19. Tuttavia, dopo poco le richieste di articoli al servizio di documentazione sono radicalmente diminuite, probabilmente perché i professionisti che chiedevano riferimenti da studiare sono stati travolti dal lavoro in reparto”.
Anche per il fattore tempo, oltre alle fonti primarie, giocano un ruolo fondamentale nell’aggiornamento del medico le fonti di sintesi. Tra queste UpToDate®, la soluzione evidence-based di Wolters Kluwer, curata nei contenuti da oltre 7.300 medici autori, redattori e revisori che, in esito a un rigoroso processo editoriale, offrono una sintesi delle più recenti conoscenze in campo medico. “In questo periodo è stata fondamentale la presenza di point-of-care tool come UpToDate, che faceva sintesi di articoli di letteratura”, conferma Simona Vecchi.
Mettere a disposizione la conoscenza
La condivisione aperta dei risultati delle ricerche è una premessa fondamentale per la costruzione di maggiori conoscenze sulla situazione emergenziale e una sempre più efficace gestione clinica dei pazienti. E non solo: anche per una migliore definizione della patologia, per lo sviluppo di metodi diagnostici, per la valutazione degli interventi di prevenzione, la messa a punto di nuovi interventi terapeutici. Per questo motivo diversi documentalisti scientifici hanno fatto pressione sugli editori per rendere immediatamente gratuita e disponibile la documentazione sulla COVID-19: questo ha convinto riviste come il New England Journal of Medicine e il British Medical Journal e gruppi editoriali come Lancet e JAMA Network a costruire veri e propri hub di documentazione nei propri siti, liberamente accessibili. Ma l’open access alle evidenze riguardanti la pandemia non ha riguardato solo le fonti di informazione primaria. La casa editrice olandese Wolters Kluver ha deciso di rendere accessibili gratuitamente anche tutti i contenuti relativi al coronavirus pubblicati su UpToDate. Tra i contenuti accessibili gratuitamente, ad esempio, c’è anche la lista aggiornata delle linee guida in materia di COVID-19 prodotte da diverse organizzazioni nazionali e internazionali.
“Abbiamo visto dai numeri di accesso che gli utenti hanno molto apprezzato i contenuti su COVID-19 che ha messo a disposizione UpToDate. Ancora una volta si è vista l’importanza di strumenti come questi, che fanno un lavoro importante di aggiornamento dei contenuti di qualità”, conferma Vecchi.