Abstract network of lines and connecting dots, illustration
Legale06 giugno, 2023

Le potenzialità di LinkedIn per avvocati e studi legali

LinkedIn è una delle reti professionali più grandi del mondo: lanciata esattamente vent’anni fa, nel 2003, la piattaforma conta oggi 850 milioni di iscritti, e 16 milioni sono quelli italiani.

Più che un social network, LinkedIn è un luogo – virtuale, gratuito e alla portata di tutti - che permette di entrare in contatto con professionisti dei più svariati settori e di numerose nazioni, con tutte le opportunità che questo comporta. Non è un caso, quindi, che esso goda di particolare attenzione anche tra gli avvocati: circa il 50% dei legali è presente sul social con una pagina professionale, il 22% con un profilo personale, mentre il 28% degli avvocati non è presente. Un dato che sorprende, se consideriamo che la maggior parte dei potenziali clienti cerca il nome dell’avvocato in rete e i contenuti condivisi su LinkedIn appaiono spesso come primi.

Alla luce di questo, utilizzare LinkedIn in modo appropriato può essere considerato un vero e investimento per avvocati e studi legali. Ecco qualche consiglio per sfruttarlo al meglio.

LinkedIn da zero, i primi passi

Dopo avere effettuato l’iscrizione “canonica” con foto e bio, è bene personalizzare l’url della pagina inserendo il proprio nome e cognome e/o quello dello studio legale per facilitare le ricerche anche da Google. Successivamente, occorre invitare i contatti professionali a connettersi alla propria rete. Vanno aggiunti colleghi, esperti di diritto a vario titolo, clienti passati e potenziali clienti futuri. Insomma, va selezionato un pubblico che possa essere interessato ai contenuti da condividere e al proprio lavoro e con cui creare un proficuo scambio d’interesse professionale.

Anche registrarsi ai gruppi di settore per ricevere aggiornamenti e partecipare alle discussioni e ai forum, così come creare contenuti d’impatto e/o condividere feedback e commenti è un ottimo modo per ampliare la propria rete e accrescere la propria reputazione online (e non solo). Su LinkedIn – come su qualsiasi social network - bisogna fare personal branding: ciò significa che bisogna raccontarsi e riuscire a collegare tutto quello che facciamo alle nostre competenze e – perché no – ai servizi offerti. Il tutto in brevissimo spazio e tempo.

L’importanza di esserci (e come)

Quelle sopracitate sono tutte attività che richiedono un certo impegno, è vero, ma vanno considerate un investimento utile a migliorare la propria visibilità, le relazioni sociali e la comunicazione in ambito professionale. A questo proposito va anche ricordato che più della metà degli utenti - leggere: potenziali clienti - presta attenzione alla scarsa presenza di un professionista o azienda sulla piattaforma, e giudica negativamente il fatto di non riuscire a reperire informazioni su servizi, prodotti e recensioni.

Oltre semplicemente a esserci, però, è importante riuscire a presentarsi e comunicare in maniera quanto più circostanziata e mai banale. Scrivendo ad esempio nella bio un generico “avvocato” non si avranno molte chance di essere notati/cercati; scrivendo “Avvocato esperto in diritto della famiglia e delle persone” ci si avvicina di più al target di riferimento. Il fatto di essere un avvocato civilista che opera a Palermo, per es., bisogna ribadirlo già nella compilazione del profilo.

La sezione di esperienze professionali, inoltre, può essere integrata anche con elementi multimediali riportanti ad esempio le sentenze in cui viene citato il proprio nome o i programmi di convegni a cui si è partecipato come relatori ecc...

Come creare una pagina LinkedIn per uno studio legale

Se un avvocato può creare un profilo personale su LinkedIn, uno studio legale deve creare una pagina aziendale per promuoversi. Le pagine vengono gestite attraverso i profili personali degli amministratori, ma, contrariamente a quanto avviene con l’account personale, la pagina di uno studio non può aggiungere direttamente contatti e deve far sì che le persone mettano Mi piace. Questo avviene in maniera naturale tenendo la pagina attiva e alimentandola di nuovi contenuti tutti i giorni, cioè pubblicando almeno un post al giorno coerente con l’attività svolta dallo studio legale. Attenzione: questo non vuol dire pubblicare post solo per promuovere l’attività dello studio legale ma partecipare a discussioni e condividere contenuti utili al proprio target di riferimento, come ad es. il commento a una sentenza che fa particolarmente discutere, la nuova disciplina del diritto del lavoro ecc...

Se questo vale per la pagina dello studio legale, vale altrettanto per l’account personale dell’avvocato. Più i post saranno in linea con l’attività svolta e risponderanno in maniera coerente ed esaustiva alle esigenze dei potenziali clienti, più LinkedIn diventerà uno strumento utile e prezioso per incrementare la propria rete di contatti e clienti. Postare per credere.

Il contributo è curato dalla giornalista Raffaella Serini.
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