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Finanza e GestioneFisco, Contabilità e Paghe21 aprile, 2022

Piano di Transizione 4.0: quando le aziende parlano al futuro

Abbiamo già cominciato a parlare del mondo della finanza agevolata: un argomento attualissimo, ma anche complesso, o meglio, articolato.

Per finanza agevolata infatti si intende quell’insieme di strumenti di finanziamento, diretti o indiretti, indirizzati (soprattutto) alle imprese, per lo sviluppo di progetti di investimento di breve, medio e lungo termine. 

Complice il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), tornato fortemente in auge durante la pandemia, abbiamo sentito risuonare il concetto di finanza agevolata sempre più spesso. 

Ecco perché è importante parlare di tutti gli aspetti che la riguardano, tenendo sempre ben in mente che quando parliamo di finanza agevolata, in questo preciso periodo storico, ci riferiamo a uno strumento ormai fondamentale per le imprese per sostenere la competizione nazionale ed internazionale. Insomma, di un’opportunità.

Oggi vogliamo andare a parlare di Piano di Transizione 4.0 in modo da capire quali sono i suoi vantaggi e perché ricopre un ruolo così importante.


Il Piano Nazionale Transizione 4.0 consiste in un insieme di misure di finanza agevolata destinate alle aziende e legate alla quarta rivoluzione industriale con una particolare attenzione all'innovazione, agli investimenti green e per tutte attività di design e “ideazione estetica”. 

L’industria 4.0 è la diretta conseguenza della quarta rivoluzione industriale, il processo che sta portando la società a una produzione del tutto automatizzata e interconnessa, impattando in modo trasversale anche nel mondo dei servizi e del commercio. 
 
In una realtà come questa, le nuove tecnologie digitali avranno un impatto profondo, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo e l’analisi dei dati, l’interazione tra uomo e macchine e il passaggio dal digitale al “reale”.
 
Ecco perché dopo l’introduzione del pacchetto 4.0 (a partire dal periodo di imposta 2015), sono state decisamente significative sia la Legge di bilancio 2020 (L. 160/2019), che ha apportato notevoli cambiamenti alle agevolazioni in materia di crediti di imposta in ricerca e sviluppo, sia la Legge di bilancio 2021, che ha fornito miglioramenti generalizzati riguardo le aliquote dei crediti d’imposta (la nuova manovra di bilancio 2022, invece, ne ha previsto una generale rimodulazione).
 
Tutto questo ha portato a:

  • Incremento dal 6% al 10% per tutti del credito beni strumentali materiali (ex super) per il solo anno 2021

  • Incremento dal 6% al 15% per investimenti effettuati nel 2021 per implementazione del lavoro agile

  • Estensione del credito ai beni immateriali non 4.0 con il 10% per investimenti effettuati nel 2021 e al 6% per investimenti effettuati nel 2022

Ma quali sono i requisiti generali per accedere al Piano di Transizione 4.0? E a chi è rivolto? Chi invece ne è escluso?

I crediti previsti dal Piano di Transizione 4.0 sono pensati per un’ampia platea di soggetti:

  • Sono agevolabili tutti gli enti residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti (anche i professionisti)

  • Gli enti sono agevolabili indipendentemente dalla loro natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali. Si tratta quindi di un piano trasversale.
  • I soggetti esclusi sono quelli che hanno minori potenzialità di mantenimento degli investimenti nel lungo termine: quindi chi non è non in regola con la normativa sulla sicurezza dei lavoratori o con i pagamenti di contributi previdenziali e assistenziali, ma anche tutti coloro che si trovano in uno stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale e/o altra procedura concorsuale. 

Per supportare il Piano di Transizione 4.0 sono chiaramente previsti dei crediti di imposta, essenzialmente di due tipologie:

  1. Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali (4.0 e non): con l’obiettivo di supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.

  2. Credito d’imposta per ricerca, sviluppo, innovazione e design: con l’obiettivo di stimolare la spesa privata in ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica per sostenere la competitività delle imprese e per favorire i processi di transizione digitale e nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale.

Avremo sicuramente modo di parlare di tutto questo ancora più nello specifico, perché non si tratta solo di un argomento interessante, ma soprattutto di un argomento che ci permette di guardare al futuro, delle aziende e del lavoro. 
 
Quindi continuate a seguirci! La finanza agevolata è un mondo ancora tutto da scoprire. Ed è veramente ricco di opportunità. 

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