Nei mesi scorsi abbiamo parlato dell’importanza di un documento come il bilancio aziendale: di come sia fondamentale saperlo redigere, e di come sia altrettanto fondamentale saperlo leggere e interpretare. Oggi parleremo di quanto sia importante comunicarlo.
Facciamo un piccolo riassunto di quanto detto precedentemente. Quando parliamo di bilancio parliamo di una sorta di carta di identità della propria azienda: ne determina lo stato di salute, è vero, ma è anche un vero e proprio biglietto da visita quando andiamo a presentarci a determinati interlocutori, come per esempio le banche. E questo è il motivo per cui è fondamentale che le imprese imparino e si abituino ad auto analizzarsi nel miglior modo possibile, in modo da potersi presentare al meglio anche al mondo esterno.
Per anni, il bilancio, è stato considerato dalle micro e dalle PMI esclusivamente un obbligo normativo. Ma il mondo (soprattutto negli ultimissimi anni) è cambiato e anche per queste realtà il bilancio dovrà evolvere la sua funziona comunicativa verso una platea più ampia di destinatari, costituita non più solo dalla proprietà (Shareholder) e dal fisco, ma anche da banche, fornitori, clienti e potenziali investitori in quanto tutti questi soggetti (Stakeholder) sono interessati a conoscere l’andamento aziendale.
Insomma, il bilancio come mero documento di dati e numeri non è più sufficiente. La comunicazione economico-finanziaria ricopre oggi un ruolo sempre più importante, non solo per soddisfare i bisogni informativi della comunità e delle istituzioni, ma anche e soprattutto per promuovere l’immagine dell’azienda.
Questo è il motivo per cui dati contabili devono venire integrati con informazioni relative agli aspetti gestionali, di natura qualitativa e non solo esclusivamente monetaria. Insomma, oltre ai dati economico-finanziari devono trovano spazio informazioni di carattere commerciale, la visione sociale e ambientale dell’impresa, la consapevolezza della propria mission e del contributo che l’azienda può dare all’ecosistema di cui è parte, al mondo in cui è inserita.
A questa “nuova veste” del bilancio prendono allora parte diverse figure: dal management agli azionisti, ai revisori contabili, ma anche, banalmente (non troppo banalmente,a dire il vero) l’agenzia di comunicazione che si occupa di dare una veste grafica, pertinente e catching al progetto, e addirittura lo stampatore che valorizzerà il prodotto finale attraverso una stampa di qualità e l’utilizzo di materiali in linea con l’immagine che l’azienda vuole trasmettere.
Perché l’impegno numero uno in una buona comunicazione di bilancio è far percepire all’esterno la creazione del valore conseguita dall’azienda, in trasparenza e completezza d’informazione che rafforzino credibilità e affidabilità. Per questo stiamo parlando di una comunicazione tutto tondo!
Riassumendo: quali bisogni informativi devono essere soddisfatti da una comunicazione efficace?
- Bisogni di tipo legislativo: derivanti da precisi obblighi informativi che impongono la trasmissione di determinate informazioni economiche attraverso l’informativa societaria obbligatoria
- Bisogni di mercato, che l’impresa può soddisfare spiegando le dinamiche dell’ambiente in cui è inserita, interpretando la domanda di informazione economico-finanziaria proveniente dai diversi interlocutori interni ed esterni dell’impresa
- Bisogni aziendali, che inducono l’impresa a trasmettere informazioni utili nella valutazione delle scelte gestionali effettuate dal management
E ancora: quanto è importante il concetto di sostenibilità nella nuova comunicazione di bilancio? Moltissimo! Sia per quanto riguarda:
- La sostenibilità economica, intesa come capacità di generare reddito valore e lavoro per tutti gli interlocutori
- La sostenibilità sociale, intesa come la capacità di garantire condizioni di benessere e opportunità di crescita equamente distribuita, rispettando i diritti umani e del lavoro
- La sostenibilità ambientale, intesa come la capacità di mantenere la qualità e la riproducibilità del patrimonio ambientale
E per quanto riguarda l’integrazione del bilancio, cosa possiamo dire? quali touchpoint possiamo andare a toccare? Alcuni esempi per cui la qualità e la quantità di informativa andrebbe estesa:
- Prospetti di conto economico riclassificati con metodi gestionali (conto economico a costo del venduto)
- Esplicitare quali sono le variabili non-cash che influiscono su debito e costi
- Efficienza dei fattori produttivi
- Key performance indicators standardizzati e basati su norme e principi codificati
- Analisi di sensitivities al variare di alcuni indicatori non finanziari
L’integrazione dell’informazione obbligatoria con il mondo delle altre informazioni economico-finanziarie presentate negli altri documenti che accompagnano il bilancio è la nuova frontiera della comunicazione economico-finanziaria, ecco perché non è un dettaglio ma qualcosa che può fare la differenza!
Questi sono solo alcuni degli aspetti e delle caratteristiche che la comunicazione di un bilancio deve avere oggi. Il discorso è molto ampio e ancora tutto da scoprire. Poco a poco lo faremo insieme, come sempre. Che ne dite?